lunedì 19 marzo 2007

Apologia della gaffe

I gaffeurs fanno parte di una distinta corrente artistica, perchè nolenti riescono a sintetizzare in modo sublime l'offesa di chi subisce la gaffe e l'ilarità degli altri che ascoltano. Ed è molto bello che ognuno, presto o tardi, ci finisca dentro. D'altra parte nessun evento sociale è degno di essere ricordato se non ha dato lo spunto per nuove gaffes. La categoria più a rischio è quella dei ruffiani che nel goffo tentativo di ottenere l'altrui benevolenza scivolano in incredibili figure barbine. Tra questi, i più clamorosi sono i corteggiatori che con ogni probabilità rovineranno involontariamente tutto quanto faticosamente costruito per conquistare la femmina desiderata, generalmente attraverso un'inopportuna generalizzazione ("Ho un collega d'ufficio che si impegna molto ma purtroppo è veramente stupido..infatti è di Bergamo!" , "Ah, sì? Anche i miei genitori sono bergamaschi."). L'imbarazzo a questo punto spadroneggia e, nonostante venga spesso sconsigliato, si può sempre abbozzare un sorriso e cercare di riparare con simulata leggerezza ("Ah...ehm...ma io intendevo Bergamo Alta"). Qui si arriva al bivio e, a seconda della risposta di lei, o la si fa franca per pura fortuna o si entra di diritto nell'empireo dei gaffeurs grazie ad un magnifico filotto ("Buono a sapersi..anche i miei genitori sono entrambi di Bergamo Alta. Da cinque generazioni."). Ormai la frittata è fatta e molti getterebbero la spugna, ma chi possiede davvero faccia tosta è in grado di effettuare l'ultimo, ridicolo, improbabile colpo di coda ("Eh?Cosa?Ah, ho capito... no guarda, ci siamo capiti male.. io parlavo di Pergamo, in Turchia"). L'insolenza diventa così evidente da meritare uno schiaffo stampato sulla faccia, il più alto riconoscimento che una vera gaffe possa ricevere. In sostanza, se volete che il vostro prossimo aperitivo/cena/festa rientri negli annali, coinvolgete anche qualcuno già dal volto tumefatto. Se va bene, questo soffrirà fisicamente, un altro (magari proprio voi) nell'animo e guadagnerete la riconoscenza dei rimanenti che se la rideranno a strippapelle.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

credo che la gaffe migliore che mi sia capitata di vedere è di un mio amico che, ad una cena abbastanza formale, mangiando prosciutto crudo attirò l'attenzione di tutta la stanza su un piccolo sassolino che aveva trovato nel piatto perchè non capiva cosa fosse (osso...sasso?) ...dopo che tutti avevamo controllato esprimendo pareri e la padrona di casa si era scusata per l'increscioso incidente lui ebbe un sussulto e ci disse..."No ecco cos'è...è il mio dente. è da un po' che lo sentivo mezzo rotto"...Immaginatevi la faccia di chi in quel momento aveva l'oggetto in mano...
All'affermazione sono poi seguiti un paio di minuti di intensa perlustrazione a mano della cavità orale per valutare l'effettiva assenza del dente. La padrona di casa non sapeva più che dire. Dopo l'accurata ispezione si concluse che forse era davvero un sassolino perchè tutti i denti tornavano all'appello.

curculione ha detto...

Trovo che quando si subisce una gaffe innocente, non ci sia da offendersi.
Io ricordo ancora con divertimento quella di una mia amica, di tipica estrazione Milano Bene. Una sera mi aveva infatti informato, trovato il cellulare spento, di avermi chiamato a casa nel pomeriggio e che "ha rispoto la filippina dicendo che non eri a casa". Non vi dico la sua faccia quando le ho rivelato che non ho filippine e probabilmente era stata mia madre, di origine polacca, ad aver risposto!Poverina, si è profusa in mille scuse quando io invece me la spanciavo!

Ceuazul ha detto...

Ah, mi mancava il sapido acume sociale del Curc!