Qualunquisti di tutto il mondo, unitevi! Diamo un'accezione positiva al Qualunquismo! Che i politici siano tutti uguali è un dato di fatto: vogliono poltrona, soldi, potere, donne e droga. E non è troppo facile, come pensate, buttarla in questi termini. Inutile che ci chiedate soluzioni dato che non ci piace nulla e nessuno, e la soluzione se la sono già trovata loro. I giochi sono stati già fatti, non si possono più cambiare le regole. Il dado è tratto, e truccato. Smettiamola di subire sensi di colpa per non aver votato. Non votare è un'espressione di volontà con dignità pari al suffragio. Se nessuno mi rappresenta, sarebbe molto più ipocrita votare. Che poi è uno sforzo inutile seguire le storie e i maneggi della politica. Nascondono talmente tante cose che noi persone comuni non possiamo neanche immaginare. Hanno pure un linguaggio tutto loro, per lanciarsi messaggi in codice attraverso demagogia e populismo (esempio tratto da ANSA.it di oggi: il presidente del consiglio Romano Prodi non ha nascosto la "comune preoccupazione per la situazione internazionale" e la sintonia con il capo del Cremlino sulla necessità di avviare "un multilateralismo attivo"). Ma noi non siamo popolino bue! Noi pensiamo al nostro bene, pensiamo ai nostri problemi, che sono sufficientemente grandi per non doverci occupare anche di quelli politici. Non tacciateci di individualismo solo perché non viviamo l'illusione di poter influenzare le sorti del paese. Non tacciateci di ignoranza, perché il Qualunquismo nasce con la rivista "L'Uomo Qualunque" nel lontano 1944 ed è quindi da anni radicato nella cultura italiana. E sappiamo anche che apolitico viene dal greco polis con tanto di alfa privativo.
venerdì 26 gennaio 2007
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1 commento:
Wow, la mia affermazione sul fatto che "apolitico è bello" è piaciuta...
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